C’è bisogno di un nuovo blog sull’ambiente e la sostenibilità? Forse no.
Eppure, per quanto ci si sforzi, quello che facciamo per la nostra Terra non è mai abbastanza. Senza fanatismi o senza salire in cattedra, possiamo impegnarci a riciclare, prestare attenzione alle emissioni, rispettare quello che ci circonda come fosse casa nostra, ma difficilmente riusciamo a compensare lo scempio che qualcuno, non consapevole dei danni irreversibili che può creare, continua a perpetrare.
La risposta alla domanda iniziale diventa allora “sì”, almeno possiamo provare, nel nostro piccolo, a fare qualcosa. Ogni lungo cammino, del resto, inizia dal primo passo.
Ecco il nostro: una finestra per ascoltare, raccontare, divulgare, se serve denunciare più o meno tutto quello che può aiutare la nostra scialuppa nell’universo (sì, l’unica che abbiamo e che non possiamo permetterci di giocare) a rimanere in condizioni di autoregolarsi nel rispetto delle forme di vita che ospita.
Qualche primo semplicissimo concetto espresso in un decalogo che è un po’ una dichiarazione d’intenti per incominciare.
1. La raccolta differenziata é un comportamento di grande civiltà e lungimiranza perché possiamo contribuire alla riduzione dei rifiuti destinati alle discariche, al recupero e al riutilizzo dei materiali di scarto, al risparmio di materie prime. Carta, vetro, metalli e plastica possono essere riciclati e riutilizzati, la frazione organica può servire a formare concime agricolo.
2. Il rispetto dell’ambiente parte “da terra”, perché la contaminazione dei suoli é una delle cause di inquinamento più gravi: medicinali scaduti, pile esauste, cartucce di inchiostro per le stampanti, telefoni cellulari, olii di frittura sono alcuni dei materiali che, se non conferiti negli appositi centri di smaltimento, producono i danni peggiori all’ecosistema e alla falda acquifera.
3. L’utilizzo consapevole dell’acqua: lasciare scorrere l’acqua per le quotidiane operazioni di pulizia domestica e igiene personale é uno spreco di risorse idriche che può essere facilmente evitato da ciascuno di noi.
4. La scelta dei prodotti di uso quotidiano: al supermercato é buona norma preferire i contenitori di vetro piuttosto che di plastica, acquistare carta igienica prodotta da carta riciclata, comprare cibi con imballaggi meno voluminosi e possibilmente riutilizzabili, servirsi più volte dei sacchetti di plastica per la spesa.
5. Il consumo di prodotti locali va favorito non solo per sostenere l’economia del territorio, ma perché gli alimenti hanno subito meno trattamenti di conservazione e non hanno avuto bisogno di lunghi viaggi per arrivare alle nostre tavole, dunque sono state prodotte minori emissioni di gas serra legati al trasporto.
6. La riduzione e la razionalizzazione dei consumi quotidiani: se pensiamo all’energia utilizzata per coltivare raccogliere e trasportare il caffè dai paesi tropicali, ci sembrerà più tollerabile rinunciare ad una tazzina di espresso. Un discorso analogo può valere per vestiti e accessori, che la moda impone come “usa e getta”, ma la cui produzione comporta un alto dispendio di energia da parte delle industrie manifatturiere. La riduzione di consumo di carne può incidere proporzionalmente sul livello di emissioni di CO2 legate all’allevamento animale. Altrettanto importante é evitare lo spreco di cibo, che in molti casi viene buttato, vanificando così tutti gli sforzi della filiera produttiva.
7. Uno stile di guida moderato, senza brusche accelerazioni e repentine frenate permette di limitare il livello di emissioni dell’autovettura; l’uso moderato del climatizzatore nell’abitacolo permette di contenere le emissioni di sostanze altamente inquinanti; il ricorso a motori alternativi (gpl e metano) é una scelta di trasporto più eco-compatibile.
8. L’utilizzo dei mezzi pubblici, soprattutto nelle ore di punta, quando si formano lunghi incolonnamenti nelle città, aiuta a contenere il livello di inquinamento atmosferico. Per spostamenti brevi, inoltre, va riscoperto il piacere di una passeggiata a piedi o in bici. Una combinazione straordinaria è l’abbinata bici+treno.
9. Lo spegnimento di elettrodomestici e strumenti elettronici assicura un drastico calo dei consumi di elettricità, poiché tutti gli apparecchi elettronici in modalità stand-by continuano ad alimentarsi della metà di energia che richiedono quando sono in funzione.
10. L’acquisto di lampadine ed elettrodomestici a bassoconsumo favorisce un concreto risparmio energetico, i cui benefici si riflettono non solo nella riduzione dei costi per le famiglie, ma anche nel contenimento del cambiamento climatico, legato alle emissioni di gas serra per la produzione di energia.
Ora, senza nessuna pretesa di cambiare da un giorno all’altro le nostre abitudini o sottoporci a sacrifici che inizialmente potrebbero essere vissuti come frustranti, proviamo con un leggero esercizio: introdurre almeno una volta al giorno una piccola abitudine che ci aiuti nel percorso di essere un po’ più verdi.
Come dicevamo, ogni lungo cammino inizia dal primo passo, no?