Primarie in USA, primarie a sinistra, primarie a destra (no, queste erano uno scherzo), primarie perfino per scegliere la lista dei prodotti dei distributori negli uffici (é vera, sentita con le mie orecchie).
Il FAI (Fondo Ambiente Italiano, una delle associazioni che non ha paura a rimboccarsi le maniche se c’é da sbattersi a salvare un angolo d’Italia) ha lanciato una idea brillante.
Sul sito www.primariedellacultura.it tutti i cittadini possono registrarsi e votare per i temi che ritengono prioritari nei settori che da sempre contraddistinguono l’impegno del sodalizio: cultura, paesaggio, ambiente. A disposizione dei votanti ci sono 15 temi selezionati, lunghi lo spazio di un tweet: dalla destinazione di una quota minima del denaro pubblico per la cultura, alle politiche per lo sviluppo del turismo, alla revisione delle norme che regolano il consumo di suolo, a misure che fermino lo svuotamento dei centri storici, all’aumento di ore di storia dell’arte nei programmi scolastici.
Tra le tematiche, campeggiano i tre pilastri del nostro disastro nazionale in tema di protezione e valorizzazione dell’ambiente. Siamo sí il Belpaese, ma solo sulla carta se pensiamo che:
> destiniamo solo lo 0,19 del pil al nostro patrimonio culturale, solo un quinto della Francia, come dire “vado in montagna ma il sacco a pelo lo porto solo che mi arriva alle ginocchia”, il resto del corpo come lo proteggo dal freddo?
> ogni giorno circa 75 ettari di territorio sono sacrificati, cioé OGNI GIORNO l’equivalente di un centinaio di campi di calcio é trasformato in capannoni, palazzine, strade, con canoni stilistici che pur piacendo a certi assessori fanno mediamente schifo e non solo perché i progettisti hanno giocato molto poco col lego, che almeno un po’ di fantasia te la stimolava
> siamo dei fenomeni nello stanziare cifre faraoniche per tamponare i disastri quando ignoriamo quasi completamente il significato di “prevenzione”, é la politica del “mi si sono allagate le Cinque Terre ma non é un problema perché ora rimetto tutto a posto spendendo dieci volte tanto quel che mi sarebbe costato prevenire”, come se le vite e le risorse perdute si potessero ricomprare.
Detto questo, ogni votante può indicare fino a tre temi. Qui il messaggio della presidente del FAI: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=BplqQHyhWLM Le procedure di voto sono aperte per tre settimane, dal 7 al 28 gennaio, periodo durante il quale la piattaforma internet, anche grazie all’interazione tramite i social network Facebook, Twitter, G+, permetterà agli utenti di esprimere commenti sui temi e integrarli con suggerimenti.
Il FAI non é un organizzazione farlocca e ci sono buone possibilitá che, qualunque parte dovesse spuntarla, la sua voce la fará almeno sentire. Sarebbe auspicabile che addirittura chiedesse PRIMA del voto ai rappresentanti dei tre schieramenti principali di mettere per iscritto le prioritá in tema ambientale. Cosí almeno potremmo avere un parametro in piú per decidere dove mettere la croce. É fantanbientalismo? Forse. Dopotutto credo nel lieto fine di certe fiabe e siccome ho perfino giocato con molto Lego, mi illudo che con qualche bacchettata impareremo che la nostra Italia merita più rispetto e non va lasciata in mano ai Cetto Laqualunque. Albanese non ha poi faticato molto per il suo esilarante animale politico, che dá il meglio della sua creativitá cementizia qui:
http://www.youtube.com/watch?v=nEa8mZ1TCJ8