Pierpaolo è un giovane che se leggi ti entusiasma.
Aiuta i genitori al bar, ma cura anche un proprio orto, accarezza passioni e scrive. Sì, ha un libro pubblicato, uno nuovo in uscita ed è un piacere seguirlo anche sui social. Mi ha colpito un pezzo pubblicato di recente sul suo FaceBook, per il suo tono di appello combattivo e senza mezzi termini. Soprattutto mi hanno colpito le reazioni dei suoi concittadini quando il nostro Pierpaolo si è offerto si curare (aggratis!) l’aiuola di fronte al bar. Nota di precisazione: Paolo è di Capaccio ma temo che possiamo sostituire tranquillamente il nome del paesino in provincia di Salerno con Agrate Brianza o Bastia Umbra, tanto per stare un po’ in par condicio, perché purtroppo, quando si tratta di senso civico, l’Italia è, ahimè, quasi tutta uguale. Un disastro.
L’altro giorno ho capito com’è che il meridione, e probabilmente l’italia tutta, non funziona. Nel sistemare un vaso e zappare l’aiuola vecchia, che penso siano entrambi comunali, mi sono passati davanti tipo venti persone con le mani aggrovigliate sul culo, piegate un po’ in avanti, e tutte mi hanno detto “ma ti pagano?” e/o “ma chi te lo fa fare?”. Io, semplicemente, mi ero rotto il cazzo di avere davanti al bar un’aiuola piena di Gratta&Vinci strappati e l’erba gialla.
Nel mio paese di merda, Capaccio, la gente è abituata a pensare che questa “Capaccio” sia una parola che appartiene a terzi, che accolga degli abitanti in semplice villeggiatura. Che sia un fardello che vorrebbe consegnare a uno straniero milionario venuto da molto lontano che, magari, si presenterà un giorno con una borsa piena di assegni e soluzioni magiche che accontentino tutti e rimetterà a posto il paese in 7 giorni come ha fatto Cristo santo.
Capaccesi miei adorati stronzi, avete eletto i vostri cugini piattari e amiconi di scuola che al posto dell’inglese parlano, in casi eccezionali, l’italiano, e adesso riuscite a essere sgomenti se si sono fottuti pure i sassi di Paestum per decorare i giardini delle loro villone pacchiane. Avete costruito le capanne abusive nelle pinete e buttato materassi nel fiume e adesso vi lamentate se abbiamo le comunità rom che ci rubano pure la cassetta della posta, le discariche sotto casa, le trote morte sulle rive. Avete preferito andare al mare ad Acciaroli, perché le spiagge son pulite, lì, eh?, e non avete mai preteso che le nostre, le più lunghe e preziose di qualunque altro paese venissero riqualificate. Avete preso in giro quei due tedeschi che per qualche stoico motivo ancora mettono piede nel centro storico, gli vendete un cono a 10 euro, una cameretta fatiscente a 400 e a nessuno importa se non ci sono neanche i mezzi per raggiungere il paese più vicino, e infatti le visite annuali sono crollate. Avete allevato quei vandali quindicenni dei vostri figli schizzati con le Hogan ai piedi e adesso non potete lasciare un vaso fiorito sotto il portico che il giorno dopo è distrutto. Avete aperto 97 bar in un centro abitato di 100 persone, date 500 euro alle disgraziate che sfruttate 10 ore al giorno, e adesso state chiudendo perché “non ci sono soldi in giro”. E alla fine di tutto questo vi permettete pure di dire che le cose qui non funzionano bene e ce ne dobbiamo andare dall’Italia?
Questo pezzo è in memoria del senso civico. Grazie Paolo.
Testo tratto dalla pagina FaceBook di Pierpaolo Mandetta.
Voi una cosa dovreste fare nella vita: prendervi una cazzo di responsabilità.