Una petizione sta cercando di eliminare la peggiore pratica che l’attività venatoria italiana conosca, quella delle esche vive per richiamare gli uccelli.
La ricetta dei cacciatori è semplice: catturano uccelli vivi, li mutilano e li rinchiudono in gabbie. Qui lo scenario è da prigione medievale. Non bastano buio e prigionia, vivranno legati e a volte accecati per non distinguere il giorno dalla notte. Lo scopo? Portarli poi sulle rotte dei migratori quando apre la caccia e usarli come richiami vivi. Ne rende bene l’idea Pecoraro Scanio.
Il Mediterraneo è un luogo di transito fondamentale per i migratori e, per la sua orografia, il nostro paese è un ponte naturale tra i continenti. Usare questi espedienti è come sparare sulla croce rossa. Si è impegnato anche lo scrittore Jonathan Franzen, appassionato birdwatcher e noto per il suo netto schieramento contro l’attività venatoria.
Ora la petizione approderà ai nostri legislatori. La lobby degli appassionati dei fucili verso il cielo è molto forte e molto trasversale. Non condivido l’idea della caccia ad armi impari, ma conosco alcuni cacciatori che stanno attentissimi a preservare ambiente e fauna per continuare ad esercitare la loro passione. Ce la faremo a far passare il messaggio che c’è un limite? La sofferenza gratuita, no, per favore, quella mai.
Puoi fermarli, ora, se vuoi.
Questo articolo è pubblicato anche sull’HuffingtonPost.