non moriremo per il coronavirus

Le notizie del virus sono più virali del virus stesso. Anche le boiate. Non sono medico e non mi sento di esprimere il minimo commento a quanto sta succedendo.

Una cosa però, quella sì, la posso scrivere. Se alcune notizie dal nostro pianeta, coetanee della paura da Coronavirus, avessero l’impatto delle sciocchezze in circolazione in questi giorni, lo considererei un successo. Invece niente.

Tanto per lucidarsi gli occhi e preoccuparsi davvero:

1. In Antartide la temperatura ha superato i 20°: il cambiamento climatico non farà paura finché non ci renderemo davvero conto che non potremo contrastare l’innalzamento dei mari e le migrazioni di massa con le confezioni di Amuchina.

2. Le foreste continuano a bruciare in tutto il mondo minando la biodiversità di ambienti già drasticamente minacciati.

3. La GPGP (Great Pacific Garbage Patch, la super isola di plastica del Pacifico) non solo ha superato la superficie della penisola iberica ma ha ormai gemelle negli altri mari.

4. In Siria una quantità agghiacciante di bambini sta morendo assiderata per il blocco dei viveri e dei soccorsi.

5. In Croazia una folla in festa esulta di fronte al rogo di un manichino. Sarebbe un rito pagano come un altro se il fantoccio non rappresentasse una coppia gay con un bambino raffigurato con la faccia del parlamentare Nenad Stazic, promotore della campagna per i diritti LGBT nel paese. 

Quante di queste notizie avete letto con la stessa attenzione di quelle dedicate al Covid 19? Ho fatto questo esame di coscienza. Una volta informatomi, con fonti avvalorate da esperti, mi sono dato dello sciocco e mi sono concentrato di più su chi cerca di sdrammatizzare la situazione.

Voglio dare un contributo in questo senso, lasciando i medici – e non gli internettologi – a fare il lavoro dei medici. Non è una mancanza di rispetto a chi è toccato da vicino, ma un invito a ragionare fino a dove ci può portare la mancanza di lucidità. La disinformazione uccide, la satira no. Ho raccolto in rete alcune delle battute social più virali. Le trovate qui sotto, dimostrano che l’ignoranza, quella vera, a volte fa davvero ridere.

questo articolo è pubblicato anche su Huffington Post.

Il Bacio con un’opera d’arte

Oggi è San Valentino. Volete impressionare davvero il/la vostra partner con un gesto che rimanga nella memoria e che sia davvero ecologico? Un fiore è una piccola meraviglia della natura, ma nel momento in cui è reciso, inizia a morire. Un diamante è per sempre, ma è impegnativo per il portafoglio e per la difficoltà di portarlo in giro. Molto probabilmente è stato anche estratto da poveri disperati in qualche miniera sperduta del quarto mondo.

Festeggiate San Valentino portando chi vi è caro a vedere un’opera d’arte. Potrebbe essere la soluzione che punta dritto al cuore, ed è più “per sempre” di un diamante. Il momento in cui sarete voi davanti all’opera, sarà vostro finché morte non vi separi. E forse anche oltre.

Vi racconto un episodio capitato mentre stavamo filmando un documentario su Bernini alla Galleria Borghese di Roma. Il luogo è un concentrato di opere d’arte tali da far girare la testa. Quando iniziamo un lavoro in un museo, con la troupe abbiamo la fortuna di rimanere all’interno quando lo spazio è precluso al pubblico. Questo ci permette di entrare in confidenza con il personale e scoprire gli aneddoti del luogo. Ci sono storie fantastiche, mai riportate da nessuna guida. La Galleria Borghese, poi, è speciale, perché mantiene ancora quell’allure di dimora che la direttrice Anna Coliva, storica dell’arte e tra le più grandi conoscitrici di Bernini, sembra aver ricevuto in dote dal Cardinale Scipione Borghese, mecenate del padre del barocco che qui abitò. 

Buon San Valentino

Fu tra quelle mura che, durante un sopralluogo, notai un uomo. Era anziano, ma ancora nella piena linfa della maturità. Mi colpì perché era immobile davanti alla Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, con in mano una pianta.

Con un gesto di confidenza che ho molto apprezzato, l’assistente che mi accompagnava raccontò che ogni anno, a San Valentino, a un’ora precisa del pomeriggio, l’uomo con la pianta si presenta all’ingresso, si accoda alla biglietteria e, salite le scale, raggiunge il quadro per rimanere davanti al capolavoro del Merisi. Lui e la pianta. Nel film proiettato dentro la mia testa, c’era una persona al suo fianco la prima volta che ci andò. Tenendosi per mano si persero nei chiaro scuri di Caravaggio e appena fuori comprarono la pianticella. Quel giorno, i miei occhi videro una persona e una pianta, ma sono sicuro che era un inganno dei sensi, perché le persone erano in realtà due, solo che una era invisibile.

Probabilmente non vi serve una Galleria Borghese per il 14 febbraio. Se desiderate un bacio immortale, nella storia dell’arte potete sbizzarrirvi da Hayez a Banksy, passando per Munch, che non dipinse solo angosciati urlatori ma anche uno dei baci che meglio esprime la fusione tra le entità amate. 

Se foste a Milano dal 14 al 16 febbraio, vorrei suggerirvi una chicca, peraltro gratuita. A cent’anni dalla scomparsa del pittore Gaetano Previati, torna nella città dove fu dipinto uno dei suoi quadri più rappresentativi. Nella sua storia c’è anche un pizzico di mistero. Si sapeva che la tela – oltre due metri di altezza per quasi un metro di larghezza – fu esposta alla Permanente del 1889. Cercandolo, risultavano sì dei dipinti di Previati, ma nessuno che corrispondesse al Bacio o al Romeo e Giulietta, i titoli con i quali oggi è conosciuto. Il quadro invece c’era – e per la cronaca fu molto apprezzato dai critici – ma era catalogato col nome che lo stesso autore gli attribuì: Penombre. Previati, nel parlarne, diede anche indicazioni precise sul come esporlo, con la luce proveniente da sinistra.

Anche per queste sue visioni, fu considerato come uno degli artisti più visionari e talentuosi. Umberto Boccioni lo descriverà in un articolo come:«il solo grande artista italiano, di questi tempi (la fine del XIX Secolo, ndr), che abbia concepito l’arte come una rappresentazione in cui la realtà visiva serve soltanto come punto di partenza.»

La Galleria Bottegantica organizza la mostra Previati in Love e nella notte di San Valentino ospita un pianoforte a coda che con le sue note alimenterà l’ardore perenne dei due amanti. E spero anche il vostro.

Un consiglio. Noterete, trovandovi di fronte alle pennellate, che nessuna foto rende lontanamente giustizia al soggetto. Chiedete al personale di ridurre le luci al minimo e perdetevi in ogni singolo dettaglio fino al contatto delle labbra. Non ci sarà fiore o diamante che tenga.

Buon San Valentino.