Per il ventottesimo anno il cuore delle Dolomiti sarà chiuso al traffico dei motori per lasciare spazio solo a quello dei pedali. Domenica 6 luglio ci sarà la Maratona delle Dolomiti, l’evento cardine atteso ogni anno da chi usa la bici per diletto. Se per chi si muove solo in macchina è sicuramente un fastidio, per chi preferisce perdersi nei panorami senza rumori di pistoni è sicuramente una grande opportunità.
Chiudere una strada, è vero, limita le prospettive di sviluppo del territorio, impedisce a chi ha difficoltà motorie di avvicinare un panorama, obbliga tutti i a trovare lunghe vie alternative, ma forse si può fare per un giorno almeno. Le Dolomiti si meritano un po’ di riposo. Dopotutto sono uno dei quattro territori sanciti Patrimonio Naturale dell’Umanità in Italia. Al mondo ce ne sono solo 200, gli altri italiani sono le isole Eolie, l’Etna e il Monte San Giorgio, in Lombardia.
Se per un giorno, vedremo dunque un silenzioso serpentone di bici accarezzare i passi alpini, sarà anche un modo per immaginare che un mondo senza auto è possibile, anche solo per qualche ora. Se anche non pedalate accettate il consiglio, andateci e godetevi lo spettacolo. Tenete presente che sentieri e impianti sono aperti, così non vi mancherà davvero nulla delle montagne più belle del mondo. Ci vado ogni anno per godermi lo spettacolo e confutare che le Dolomiti sono davvero una splendida cornice alla citazione dello scrittore H.G. Wells:
Every time I see an adult on a bicycle, I no longer despair for the future of the human race.
Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, non mi dispero più per il futuro della razza umana.
Aggiungo una mia postilla a Wells: nell’impero dell’auto, così tante bici sono davvero un sogno che si avvera. Grazie Maratona!
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.