Se vi piace il bacio, con il french kissing e i preliminari che si immaginano, c’è qualcosa che potrebbe incuriosirvi. Il cortometraggio della film maker Tatia Pilieva è tanto semplice quanto originale. Prendi venti perfetti sconosciuti, dividili in coppie e falli baciare. Davanti alla telecamera e coi riflettori accesi. Dopo i primi momenti di imbarazzo, il risultato sembra soddisfare gli attori. E anche i gusti degli spettatori che hanno fatto volare il video a oltre 63 milioni di cliccate.
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Renzi o Grillo? Perché sono i ragazzi di Pontassieve che dovrebbero andare in Parlamento
Per chi lavora con la scrittura, i notiziari e i social offrono parecchi spunti di umanità e idee. Alcuni stimoli sono per la positività, altri mettono tristezza.
Tristezza: ho letto del politico di turno col paraocchi che minaccia crisi di governo (a vanvera come le proprie idee) se un esponente gay (leggi Ivan Scalfarotto) dovesse finire al governo.
Positività: dopo una notizia come la precedente incappo in un post di Miriam, un contatto di Facebook, insegnante precaria e Dj della toscanissima RadioGas. Un suo intervento tratto dalla esperienza di docente mi ha dato la carica.
Da qualche tempo a questa parte, nella prima del liceo di Pontassieve si organizza il cerchio due volte al mese, di solito il sabato, che l’ultima ora del sabato non s’affronta. Praticamente ci mettiamo tutti in cerchio, e chiacchieriamo di quel che ci va. Le volte scorse s’è parlato dell’alcool, della droga e dei ragazzi belli. Oggi, era giustappunto sabato, e ci siamo messi in cerchio.
Io: “di che volete parlare?”
Studentessa: “delle adozioni tra gay!”
Io: “ah, ganzo, si parla dei gay che si adottano tra di loro”
Studentessa (ridendo): “volevo dire delle adozioni da parte dei gay”
Io: “e come mai ti è venuto in mente questo argomento?”
Studentessa: “perché ieri abbiamo iniziato a parlare del nuovo argomento, della famiglia, e siccome secondo me le famiglie sono tutte quelle dove c’è l’amore, le coppie gay formano una famiglia, e se vogliono adottare dei figli la società non vuole”
Io: “e cosa pensi di questo?”
Studentessa: “che non è giusto!”
Studente: “la famiglia non è solo una, sono tante!”
Altra studentessa: “secondo me le coppie dello stesso sesso danno più amore delle coppie normali, perché nelle coppie normali c’è il maschilismo dei babbi!”
Altra studentessa: “ma se una coppia è formata da due babbi e sono tutti e due maschilisti, come si fa???”
Altra studentessa: “profe, ha sentito, la Tizia ha detto un comesichiama, uno stereotipo sessista!”
Studentessa: “però, se i bambini delle coppie gay vengono presi in giro a scuola?”
Altra studentessa “una volta i bambini dei separati venivano presi in giro, poi sono diventati tanti e nessuno ci fa più caso. Anche se ora ci sarebbero delle prese in giro, quando i gay avranno tanti figli, nessuno ci farà più caso e nessuno li prenderà più in giro. Bisogna avere un po’ di pazienza”
Che posso dire? Che il mondo si rivela, a volte, molto migliore del mondo di merda che vogliono farci credere tutti i Giovanardi circolanti. E che dei ragazzini di prima superiore hanno più sale in zucca di tutti i nostri legislatori messi assieme.
Beh, se avete letto fino qui tutto d’un fiato come ho fatto io, sarete (un po’ più) convinti che la società può davvero evolvere nonostante le persone velate e i censori di turno. Per la cronaca: Scalfarotto sottosegretario, Giovanardi non pervenuto. Due buone notizie in un solo post. Ora al nuovo governo: fate attenzione Signori ministri e Sottosegretari, i ragazzi di Pontassieve si aspettano molto da voi.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.
La Liguria si fa piccola nel Digital Diary
Il gruppo dei film-maker di Digital Diary ha scorrazzato in Liguria su invito della regione per produrre video virali sul territorio ha prodotto risultati curiosi. Questa Piccola Liguria è davvero curiosa.
Cani e gatti da mangiare, il video che inchioda i cinesi
I cani e i gatti in Cina se li mangiano.
Non condanno le abitudini, qualcuno potrebbe obbiettare a noi qualcosa su pollo o vitelli, ma il trattamento che riservano a quelli che noi consideriamo animali di compagnia e che ben conosciamo per il carattere e la capacità di comunicare. Una troupe inglese si è messa ad indagare con telecamere nascoste scoprendo che la realtà è peggiore dell’immaginazione, con animali rapiti catturati al lazo, gabbie taglienti scaraventate da una parte all’altra con gli animali dentro e una serie di angherie che non si augurerebbero a nessuno.
Il video non nasconde nulla delle torture cui vengono sottoposti prima di essere uccisi (a bastonate). Cosa fare? Informarsi in rete sulle petizioni e, casomai si andasse in Cina, evitare di consumare carne sospetta.
Come ho detto a Sorrentino che La grande bellezza mi è piaciuto
Ho incontrato Paolo Sorrentino dopo l’ennesima discussione con amici su La grande bellezza, l’Oscar e la figura di Jep Gambardella.
Non sono un critico cinematografico ma mi piace il cinema e la faccio semplice:
> il lavoro si ispira alle atmosfere del La dolce vita di Fellini e a La terrazza di Ettore Scola, ma lo stesso regista riconosce le citazioni e scagli la prima pietra chi non fa qualcosa che non tragga ispirazione da qualcosa già fatto prima,
> ha una realizzazione stilistica di assoluto rilievo,
> rende a Roma la splendida cornice che merita,
> ci sono due dialoghi che sono scritti da urlo e, lo ammetto senza pudore, vorrei saper scrivere così. In entrambi il protagonista è Jep Gambardella: il primo è la conversazione tra amici sulla terrazza (argomento: l’impegno civile) e il secondo un monologo sul come comportarsi a un funerale.
Disturba a qualcuno questo ritratto di Italia? Sicuramente, ma siamo così e se non ci piaciamo in una foto non possiamo certo prenderla col fotografo, tanto più se la foto è impeccabile.
Grazie Sorrentino, anche per il tempo che mi hai dedicato sfrecciarossando tra Roma e Firenze.
L’anima e l’arte della felicità
«Dicono che l’anima ritrova sempre la strada di casa.»
E’ l’incipit del film animato L’arte della Felicità. Il trailer è tutto un programma che invoglia a guardare il resto. Per chi si domanda dove, prima poi, ci fermeremo.
Il lavoro è firmato da Alessandro Rak e in Italia è passato (oh!) quasi inosservato, nonostante l’ambientazione in una splendida Napoli e i contenuti forti. Il film parla del futuro, quindi parla di tutti noi e ha anche il pregio di essere costato abbastanza poco grazie all’ingegno di un team creativo partenopeo con la media d’età di 30 anni. Siete diffidenti verso le animazioni italiane? Leggete che fior di critiche.
Valanghe: lo spettacolo in sicurezza
La grande bellezza di Sorrentino che mette d’accordo tutti
Anche la notte degli Oscar è passata e La Grande bellezza di Paolo Sorrentino ha lasciato il prevedibile strascico di consensi e polemiche. Non entro nel merito se non per riconoscere che c’è un elemento che mette d’accordo tutti: la bellezza stratosferica di Roma.
La scena: l’attrice Anita Kravos si lancia contro un muro, durante una performance teatrale. Il muro è quello dell’Acquedotto Claudio, uno dei sette che rifornivano di acqua l’antica Roma. Si trova nel VII Municipio di Roma, all’interno del Parco degli acquedotti (che a sua volta fa parte del Parco dell’Appia antica). Come raggiungerlo: l’ingresso di via Lemonia è a breve distanza dalla fermate Subaugusta e Giulio Agricola della linea A della metropolitana.
La scena: in un tempietto Jep (Toni Servillo) incontra una bambina che si nasconde dalla madre. Quel tempietto porta la firma del Bramante ed è considerato uno dei capolavori dell’architettura del Rinascimento. Sorge nel punto esatto dove secondo la tradizione Pietro l’apostolo fu crocifisso a testa in giù. Come raggiungerlo: si trova sul Gianicolo (Bus 115) e si può visitare su appuntamento, in orari e giorni stabiliti dalla reale Accademia di Spagna (Tel.06.5812806).
La scena: la cascata d’acqua della sequenza iniziale, con il coro musicale, appartiene a questa fontana che si trova sulla sommità del Gianicolo, dal quale si scorge una delle vedute più belle di Roma. Nota anche come Er Fontanone, è la parte terminale dell’acquedotto ripristinato nel 1608 da papa Paolo V per portare acqua a Roma, nelle zone a destra del Tevere. Come raggiungerla: si trova in via Garibaldi, sul Gianicolo, e ci si arriva a piedi da Trastevere o con gli autobus 115 e 870.
La scena: Stefano (Giorgio Pasotti) conduce Ramona (Sabrina Ferilli) e Jep fino al portone di una “villa”, dalla cui serratura si vede perfettamente la cupola di San Pietro. Non c’è turista che non abbia verificato coi suoi occhi, al cospetto del portone del Priorato dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, che oggi ospita le ambasciate presso la Santa Sede e che un tempo offrì riparo anche l’ordine dei templari (…ma questo è un altro film). L’ingresso, che si vede nel film è opera di un restauro del Piranesi. Come raggiungerla: la villa si trova sull’Aventino, a circa un km dalla fermata della metro B Circo Massimo.
La scena: la suggestiva passeggiata notturna di Jep e Ramona scortati da Stefano nelle case delle principesse romane è in realtà una passeggiata per musei: il primo è Palazzo Barberini, dove il regista si sofferma su La Fornarina, il capolavoro di Raffaello Sanzioche ritrarrebbe Margherita Luti, sua amante, a seno nudo. La galleria che la Ferilli attraverso poco dopo è invece la galleria prospettica di Palazzo Spada (di cui si vede per un attimo anche la facciata esterna). Fu progettata dal Borromini con la consulenza di un matematico per creare un’illusione ottica: la galleria è lunga 8 metri ma lo sembra molto più per via del pavimento che sale e della volta la volta a botte che invece si abbassa. Come raggiungerli: Palazzo Barberini si trova a pochi passi dalla fermata Barberini della Metro A. Palazzo Spada, sede anche del Consiglio di Stato, si trova invece a Piazza Capo di Ferro, nei pressi di Campo de Fiori.
Il volo in punta di becco
Un cucciolo di pellicano perde i genitori dopo una tempesta ma è adottato dal centro di Greystoke Mahone in Tanzania. La confidenza con il personale cresce al punto che la sua storia e l’apprendimento del volo sono ripresi da una angolazione molto particolare.
La storia di come il grosso pennuto (i pellicani adulti superano i 10 kg) è stato riabilitato è anche riportata nel blog. Da come vola si direbbe che siano riusciti a piazzare la camera in modo non invasivo sul becco. La protuberanza che serve agli uccelli per nutrirsi in certi punto è molto vascolarizzata e un tentativo maldestro di fissare l’apparecchiatura avrebbe provocato grandi dolori a questo cameraman d’eccezione.
La barca-serra dell’ecovelista
Cosa succede quando un’anima ecologista decide di andare per mare tra le isole deserte del golfo del Bengala?
Alla domanda ha risposto Coretine de Chatelperron, un trentenne ingegnere che si è costruito una barca con tela di juta e resina, ha installato a bordo una piccola serra, un dissalatore, un bidone-fornello e una voliera per due galline. L’esperimento è riuscito e ora il nostro ecomarinaio sta pensando a una barca che regga il viaggio fino in Europa. Buona navigazione.