E’ Stefano Soldati, nato a Milano nel ’61, che oggi è progettista e docente di quelle case tante odiate dai Tre porcellini.
“Ho studiato agraria presso la UniMi – racconta – erboristeria presso l’Università di Urbino, management aziendale presso la SDA Bocconi, e poi biodinamica presso l’Associazione Agricoltura Biodinamica. Ho seguito stage negli Stati Uniti e in Australia, frequentato decine di corsi di formazione professionale in Italia e all’estero. Sono stato uno dei primi quattro diplomati in Permacultura in Italia. Con Barbara Jones, pioniere in Europa nelle costruzioni in balle di paglia, ho studiato in Inghilterra e Galles e imparato le tecniche di costruzione con balle di paglia, intonaco in terra cruda e calce, formandomi come progettista e docente. Poi mi sono specializzato in terra cruda presso il centro FAL e.V. di Ganzlin Germania. Insegno da diciotto anni agricoltura biologica e management aziendale, permacultura e quindi costruzioni in paglia, terra cruda e calce”.
Le case che realizza Soldati hanno i muri in balle di paglia, intonacati con terra cruda internamente e calce esternamente. “C’è chi le riveste di legno o le intonaca con cemento – agiunge – ma in entrambi i casi le case perdono di qualità. E’ difficile da credere perchè abbiamo una tradizione del mattone e pietra passata poi al cemento armato, ma
le case in paglia sono molto più sicure, sotto tutti i punti di vista, rispetto alle case convenzionali.
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A sentire Soldati, le prime costruzioni in paglia sono nate in Inghilterra e da lì si sono diffuse negli altri Paesi. Attualmente nel Regno Unito ci sono circa mille edifici, così pure in Francia e Germania. Altre mille tra Spagna, Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia, Lituania, Svezia, Danimarca, Belgio, Olanda. Nel nostro Paese circa un centinaio.
“Nel 2003 – spiega Soldati – ho deciso di costruire la mia casa e non la volevo in cemento armato e laterizio. Nel 2000 al corso di Permacultura avevo sentito parlare di case in paglia, ne avevo viste in Spagna e Inghilterra e avevo pure già incontratoBarbara Jones. Ho deciso per la paglia. Quando sono incuriosito da qualcosa e voglio approfondire, mi metto a studiare, frequento corsi e metto in pratica. Questo mi porta a una profonda conoscenza che spazia a 360°, supportata anche dall’esperienza. Una grande fortuna è stata quella di avere come docente Barbara che, con la sua professionalità e la sua precisione, è stata veramente di grande peso nella mia formazione. Ho fatto tutto il percorso formativo, che è durato un paio di anni per diventare progettista e docente. Il corso prevedeva incontri teorici in aula, ma, soprattutto molta pratica sia in cantiere con maestranze sia con corsisti per praticare anche l’aspetto didattico”.
Sono più economiche le case in paglia?
Costruire con la paglia può essere più economico, se alla base c’è un buon progetto. Purtroppo in Italia è ancora difficile trovare dei buoni progettisti in grado di fare una progettazione specifica per la paglia. Si tratta in genere di professionisti con formazione ‘convenzionale’, che cercano di cavalcare l’onda alternativa. La costruzione con la paglia prevede dettagli e particolari spesso molto lontani da quanto ci hanno insegnato a scuola, ma che tutti insieme fanno una grande differenza nel risultato finale e nei costi. Oggi stiamo proponendo edifici abitativi in classe A+, con finiture di buona qualità, chiavi in mano a 900euro/mq. Questo importo si può ridurre abbastanza se si fanno in ‘autocostruzione’ il posizionamento delle balle di paglia, gli intonaci, i pavimenti e almeno parzialmente gli impianti. In questo modo siamo arrivati a cifre vicine ai 500euro/mq. Il consiglio che rivolgo ai progettisti? Studiate, formatevi, frequentate corsi teorico-pratici, fate pratica prima di imbarcarvi nella progettazione/costruzione di un edificio.
Sono calde d’inverno e fresche d’estate?
Se ben progettata una casa in balle di paglia può non aver bisogno di riscaldamento o raffrescamento. Ci sono case solari passive nel nord della Scozia e del Canada, sulle Alpi Svizzere con temperature che arrivano a – 30°C, ma anche nei deserti in Australia, Messico, dove in estate si raggiungono anche i 50°C. Se non progettate secondo i principi della bioclimatica, le case possono richiedere comunque quantitativi minimi di energia. Ciò dimostra che questa tecnica si applica con successo in tutte le condizioni climatiche.
Quanto è stato faticoso parlare di casa di paglia in Italia?
In Italia non è stato difficile far partire dei corsi, abbiamo sempre avuto buone adesioni. La difficoltà principale la segnalano gli utenti, che oggi trovano su internet un’offerta formativa diffusa e non hanno strumenti per fare scelte appropriate. Purtroppo, ci sono molte persone che, dopo aver frequentato un corso di tre giorni con noi, si sono improvvisate docenti, organizzando a loro volta corsi di formazione. Fare formazione senza conoscere in modo approfondito le tecniche costruttive e di insegnamento fa scadere la qualità degli edifici realizzati. I corsisti spesso non se ne rendono conto. Si vedono su internet fotografie di edifici realizzati durante corsi che hanno non pochi punti critici, nascosti con un bell’intonaco. Il mio consiglio? Rivolgersi a un progettista che abbia frequentato dei corsi seri e abbia formazione specifica sulla paglia. Questo influirà positivamente sia sui costi sia sulla qualità finale. A questo scopo consiglio anche di farsi fare almeno tre preventivi da tre professionisti diversi.
Il suo rapporto con le lobbies del cemento armato?
Non abbiamo avuto problemi, anzi abbiamo avuto buoni rapporti. In un momento di crisi totale per l’edilizia convenzionale questa tecnica alternativa potrebbe portare una boccata di ossigeno non solo per il pianeta, ma anche per i costruttori. Molti giovani progettisti sensibili ai temi ambientali si stanno avvicinando con grande soddisfazione a questo settore in forte crescita. Per questo motivo stiamo anche mettendo a punto per il 2014 un corso online a basso costo, ma di altissima qualità con il supporto dei maggiori esperti mondiali sulle costruzioni in paglia, specifico per progettisti con teoria e stage pratico finale. Alla fine del corso verrà rilasciato un diploma e il progetto finale potrà essere pubblicato per essere venduto.
La sua casa com’è?
La mia casa è stata la prima in Italia ad avere la balla di paglia non solo come isolante, ma anche come elemento costruttivo. Esiste una struttura a telaio, ma gli elementi murari sono in balle con gli intonaci in terra cruda e calce, applicati direttamente sulla paglia. È un edificio di quasi 400mq. su due piani.
Per chiudere, i tre porcellini non avevano capito niente?
Esatto. La morale della favola dei tre porcellini sa qual è?
Prego
Non permettere che sia un porcellino a costruirti la casa.
(Cinzia Ficco)
Questo articolo di Cinzia Ficco, che ringrazio, è tratto dal suo blog
TipiTosti.