Questa ballerina morirà

Una danza dei cigni come questa non l’abbiamo mai vista. Sicuramente non l’avrebbe immaginata  neppure Tchaikovsky eppure…


Compagnie come Gazprom e Shell sono disposte a distruggere l’Artico per estrarre petrolio, senza preoccuparsi della fauna e del clima. Gli #Arctic30 sono in carcere da ormai un mese per aver cercato di opporsi a tutto questo. Possiamo fare qualcosa? Intanto sì, firmare la petizione e diffondere il messaggio.


75 consigli spiccioli per risolvere problemi

La necessità aguzza l’ingegno. Scatena l’Archimede che è in te e risolvi l’inghippo.

Quante volte ci siamo trovati di fronte a problemi stupidi che ci hanno messo in difficoltà come la rottura del cavo del caricatelefonino, il taglio della torta che si sbriciola a guardarla, le bottiglie che conquistano il frigo facendo scivolare fuori tutto il resto e altre scemenzuole di questa portata? Ecco qualche piccola, geniale, soluzione.

Caffè, cornetto e un gatto, prego!

Nel 1960 lo psichiatra infantile Boris Levinson delineava i benefici della pet therapy, una terapia dolce che implica l’utilizzo del rapporto uomo-animale in campo medico e psicologico. Questo trattamento alternativo è stata riconosciuto ufficialmente dal nostro Servizio Sanitario Nazionale nel 2003, aprendo la strada alla sua introduzione in ospedali, istituti e case di riposo.

Oltralpe siamo arrivati anche al bar! A Parigi non serve essere in cura per godere dei benefici della vicinanza di un gatto, un cane, un criceto o un coniglietto. Qualcuno ha aperto un bar dove dodici gatti la fanno da padrone</a> a disposizione di chi voglia dispensare coccole e ricevere fusa con la Ron Ron Terapie, come i francesi l’hanno subito battezzata.

«I gatti qui sono i padroni – afferma la proprietaria del locale – puoi lavorare al computer o non fare assolutamente nulla, solo guardare la loro vita è davvero rilassante.»

L’idea arriva dal Giappone e per avere un posto qui durante il weekend c’è una waiting list di un mese.

«I gatti hanno il potere di tirarti fuori lo stress – sostiene una delle avventrici – quando tocchi o gratti un gatto il tuo stress scompare.»

Chunque conviva con un felino non può che sottoscrivere l’affermazione. Personalmente, trovo bellissima l’idea delle dodici bestiole nel caratteristico bar, che si distingue nella ville lumière per l’insegna viola.

Conoscendo però il livello di stress accumulato da chi vive e lavora in città,  spero che un qualche sindacato felino abbia pensato anche ai dodici padroni concedendo loro un po’ d’aria sui tetti per sfogarsi. Gli umani, si sa, alla lunga sono davvero pesanti.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.

World Food Day, master chef e i pezzenti

Questa settimana ha visto trascorrere il World Food Day, giornata mondiale dell’alimentazione. Assieme ad ambiente ed energia, il tema del cibo è quello su cui il futuro dell’umanità dovrà confrontarsi, con sfide che coinvolgono anche la cultura, l’economia, la socialità, l’impegno civile.

C’è una crescente realtà gioiosa attorno al cibo, alla quale si dedicano sempre più spesso anche librerie e canali televisivi: master chef di qua, prova del cuoco di là, la cucina spiegata ai poveri di spirito da chiunque diventa titolato a mettere una pentola su un fornello.
Visto in TV, ovvio che poi ci si sente anche meno imbarazzati ad andare a comprare il preziosissimo ingrediente XYZ in una gastrogioielleria che accetta tutte le carte di credito del pianeta e anche le altre.

C’è però un’altra realtà, che purtroppo non conosce i riflettori della foodmania. In pochi nel mondo sovrappeso ricordano che quasi un miliardo di persone è in denutrizione cronica nonostante l’indice dei prezzi all’ingrosso segni un calo costante da 24 mesi (fonte: FAO).
Non basta: ci sono da mettere in conto anche 1,3 milioni di tonnellate di prodotti inutilizzati o mandati allo smaltimento in un anno senza aver neanche sfiorato una tavola.

Traducendolo in camion possiamo immaginarlo come una fila lunga 13 volte l’equatore. Ci penso ogni volta che un cameriere o i commensali mi guardano strano perché chiedo di portarmi a casa gli avanzi della mia tavolata.

Vorrei solo del tempo per spiegare loro perché lo faccio, magari dopo mi considererebbero un po’ meno pezzente e chiederebbero anche loro una doggy bag. All’estero è prassi portare via schifezze, noi perché dovremmo avanzare cose buone?

Toccati le palle: non è superstizione

Si era già detto in queste pagine come uno spot ben fatto e per nulla provocatorio sia stato censurato, nonostante parlasse del tumore al seno, una patologia la cui cura, presa per tempo, vanta un successo del 98%.

Esiste anche l’equivalente maschile, della quale in Italia, probabilmente, non sentiremo mai parlare. Una squadra di rugbysti insegna l’autodiagnosi per il tumore ai testicoli sui teleschermi, con tanto di dettaglio del tipo di ispezione necessaria a scoprire possibili focolai.
“Prevenire è meglio che curare”, recitava uno spot famosissimo. Prevenire è anche un vantaggio in termini di sofferenza, costi, posti letto occupati, qualità della vita, risorse distolte altrove, mi permetto di aggiungere. Sono convinto che imparare a toccare il proprio corpo per conoscerlo è quanto di più ecologico si possa fare verso noi stessi.
C’è anche un paradosso: continuiamo a vedere sventolare tette e culi sugli schermi di ogni genere senza neanche troppo scandalo, quando le tette e le palle che interessano la salute (mia e di qualche milioncino di persone) suscitano sdegno e proteste. Qualcosa non mi torna.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.

Dove andare domenica: Palanzo e Palanzone

Domenica uggiosa e inizio del foliage tra i boschi affacciati sul lago di Como. Se cercate atmosfere che avrebbero fatto impazzire Stendhal, puntate a Faggeto Lario e raggiungete la frazione Palanzo. Per certi aspetti è come buttarsi in una macchina del tempo.
La veduta dalla Madonna del Soldo è notevole per come pare di essere sospesi su un fiordo, chi vuole può anche salire fino al Palanzone con una facile passeggiata. In paese vi consiglio di visitare l’atelier di Walter, lo scultore che ha carpito alla natura il segreto di riprodurre le foglie.
Trattorie in zona non ne mancano. E se cercate un posto dove dormire in deliziose stanzette rivestite in legno e battezzate con nomi di pittori paesaggisti, provate qui e dite pure che vi mando io.