La ragazza che ha incontrato lo squalo

La naturalista Julie Anderson riesce a danzare con gli squali.

Julie fa capo a un gruppo di conservazionisti che ha fatto della protezione degli squali la propria bandiera, tanto da chiamarsi Sharks’ Angels.

Perché proteggere un animale ritenuto nell’immaginario comune tanto crudele? Premesso che al mondo muoiono più persone per punture di vespa che non per attacchi di squalo, questo pesce tanto antico quanto perfetto nella sua tecnica di navigazione è un elemento cardine della catena alimentare. Senza di lui, il mare si ammalerebbe.

Lo scopo degli angeli degli squali è dunque la sensibilizzazione del rischio estinzione del predatore dei mari, che nel Mediterraneo si è ormai ridotto del 97%. Per chi non lo sapesse, tra le cause del massacro degli squali c’è anche la raccolta della pinne dell’animale, ingrediente per una zuppa.

Quel che non si dice a chi ordina la pietanza, è che, strappata la parte del malcapitato essere, lo stesso viene buttato in mare abbandonato al destino di morire dissanguato.

Il giorno in cui sono morto un po’

All’anagrafe faccio “stefano” e uno stretto nugolo di amici mi chiama “orso” un po’ per il carattere e un po’ per un piccolo tatuaggio sul braccio, quindi se leggo un titolo di giornale tipo “hanno ucciso l’orso Stefano” mi sento chiamato in causa. Parecchio.

Stefano, quello ucciso, era un orso bruno marsicano. Lo hanno aspettato e fatto secco con tre colpi mentre probabilmente si sentiva al sicuro e libero di scorrazzare nell’area protetta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio, Molise. La scena è stata più simile a una sadica esecuzione. Il primo colpo al femore per fermarlo. Il secondo caricato a pallettoni per farlo soffrire. Il terzo, letale, alla testa.

Così, di questi tempi, neppure l’altro stefano, quello vivo che sta scrivendo, si sente tanto sicuro, cosciente che l’unica differenza con lo Stefano impallinato é il potersi difendere, con le mani, con le parole, se serve anche con le armi. Con la legge no, purtroppo, perché quella avrebbe dovuto proteggere entrambi. Tutto era dunque precluso all’altro Stefano, perfino l’istinto naturale, ancora più indifeso anche perché la sua natura non gli faceva più temere l’uomo.
Questo rende il gesto ancora più grave. Un segnale che la guardia non dovrebbe mai essere abbassata perché l’uomo é un gran bastardo quando ci si mette. E questa cosa, sarò all’antica, uccide ogni giorno un po’ anche lo stefano rimasto vivo.
Intanto la Lav, Lega Anti Vivisezione, ha messo una taglia: chi fornirà notizie attendibili per incastrare gli esecutori, riceverà una ricompensa. Riusciremo davvero a dare un valore a tutto?

Hai già provato la coca verde? E’ legale, tranquillo…

Ho sentito che in Sudamerica è in circolazione la Coca Cola verde dolcificata con la stevia, un pianta edulcorante con meno della metà delle calorie dello zucchero.

Spero presto che arrivi anche in Italia, sono curioso di provarla, anche perché sarebbe un invito a ridurre le bibite a zero calorie dolcificate invece con aspartame, sospettato di avere effetti collaterali non del tutto chiari.

Contro i terremoti e le discariche, pensa al bosco

Il legno è un ottimo materiale da costruzione per le sue caratteristiche strutturali e di rigenerazione.
Ricerche e modelli dimostrano che nessuna altra componente edile riesce ad  essere versatile come la materia prima dei boschi.
Due esempi su tutti. Per quanto riguarda l’altezza, in Carinzia hanno dimostrato che una struttura in legno come la Pyramidenkogel può essere realizzata agilmente elevandosi fino a oltre 70 metri. La foto panoramica non rende giustizia alla struttura che sembra piantata azzerando la superficie boschiva di una collina.

Vedendola in altri termini, però, la costruzione riesce a dimostrare che non solo il legno si può utilizzare su ampie stature, ma perfino in posizioni molto esposte agli agenti atmosferici come appunto la cima di un rilievo. La torre, a picco su uno degli scorci della suggestiva regione austriaca al confine con l’Italia, è aperta al pubblico e propone anche lo scivolo più lungo d’Europa che permette ai più temerari di scendere fino al suolo senza l’ausilio di mezzi meccanici o di scale.

Sulla solidità della struttura, invece, convincono un paio di filmati dell’università di Trento. Le simulazioni riescono a ricreare terremoti non solo su piccole case ma anche su palazzi di sette piani realizzati in legno.

Sul limitato impatto in termini di rifiuti, poi il legno la fa da padrone, riciclabile, rigenerabile e in ultima analisi perfino combustibile.
Che sia la volta buona su qualche riflessione in merito all’uso e all’abuso di cemento?

Le navi mostro e la crociera del futuro

Le navi da crociera del futuro potrebbero essere grandi velieri multiscafo in grado di abbattere sensibilmente le sostanze inquinanti necessarie per muoverle  e climatizzarle.
Un rendering animato ne mette in evidenza le caratteristiche.

Al momento, però, la realtà è ben diversa. Le grandi compagnie, per quanto attente alle tematiche ambientali, sembrano continuare a preferire i disegni tradizionali, molto più simili a condomini galleggianti che spesso mettono in imbarazzo le città d’arte dove ormeggiano.

A Venezia, dove la polemica infuria, il fotografo Gianni Berengo Gardin dedica una collezione di immagini a cui non c’è nessuna parola da aggiungere.

Shell, Gazprom e la combricola dell’Artico

La Shell si è vista chiudere gli spiragli dello sfruttamento petrolifero dell’Artico occidentale, controllato da USA e Canada, e ora cerca nuove prospettive in Russia con Gazprom.

La preoccupazione è più che motivata per la fama di Shell che si propone la massimizzazione dei profitti ma ancora di più per il coinvolgimento della compagnia russa gestita con criteri non sempre cristallini.

La domanda lecita potrebbe essere: meglio far fare l’accordo a Shell chiedendo un controllo delle attività con ispettori neutrali affidabili o lasciare che Gazprom si abbandoni a qualche partner ancora più filibustiere del suo stesso management? GreenPeace, intanto, ha lanciato una campagna. Sarà un po’ più dura delle altre volte, perché la compagnia russa ha un esercito privato che detta legge in luoghi dove nessuno sente urlare e, nel caso, si tappa le orecchie.

Le mummie in paese

La Val Nerina é uno dei luoghi più suggestivi dell’Appennino.
Ferentillo, tra Terni e Cascia, era sede della dogana pontificia e ospita sotto la chiesa di Santo Stefano un cimitero molto particolare. La combinazione unica tra il terreno calcareo e il ricambio d’aria ha innescato un processo di mummificazione naturale dei corpi. Quando i frati cappuccini della vicina abbazia iniziarono a riesumarli per motivi di studio, la popolazione locale cominció ad attribuire ad ogni ospite del cimitero una storia.
La cripta é visitabile tutti i giorni ma, a detta della custode, sono pochissimi gli italiani a conoscere questa storia.

3 minuti in pausa pranzo: appoggiati su una nube

Adrift è un cortometraggio di Simon Christen composto da una successione di time lapse. Ormai la tecnica è quasi abusata, ma quel che mi piace del filmaker californiano è che ha scelto di dare vita e voce alle nubi, rivelando così anche il suo passato di animatore alla Pixar.

Della sua opera precedente, Unseen sea, si era già parlato parecchio e il nuovo lavoro lascia delle sensazioni forti a uno cresciuto, come chi scrive, in Val Padana. Nebbie e nubi sono di casa anche da noi, sognando la California di Simon.

Il più grande museo italiano è invisibile

Il più grande museo italiano è sotto il livello del mare. A dichiararlo è l’archeologo Michele Stefanile.

Il suo invito è di non dimenticare che con maschera, pinne e bombole, senza dimenticare il necessario brevetto e l’assistenza di una guida, si può assistere a uno spettacolo senza precedenti ma soprattutto senza code o allestimenti che sfalsano gli oggetti da ammirare. In Italia è rinomato il Parco Archeologico Sommerso di Baia.

In molte parti del mondo l’archeologia subacquea è anche un business. In Italia sembra che andiamo a rilento. Peccato, perché aiuterebbe a risolvere in un colpo solo il problema della salvaguardia e dell’occupazione, con un indotto che alla lunga potrebbe perfino generare flussi interessanti.