Tartarughe, l’incredibile viaggio

Le tartarughe sono esseri straordinari e nonostante la simpatia che suscitano non hanno coesistenza facile con la razza umana. Alcune vivono fino a 40 anni, certi esemplari delle Galapagos possono addirittura raddoppiare. Seguendole nel loro ambiente naturale, un documentario racconta la straordinaria esistenza di questa affascinante specie che spesso convive anche nelle nostre case ma che ancora più spesso subisce le conseguenze dell’inciviltà dell’uomo.

Per una tartaruga un insignificante pezzo di plastica buttato senza pensarci diventa una causa di malformazione. Figuriamoci altri ammassi come reti, sacchetti e scarti di confezioni, spesso sinonimo di morte sicura.

Poi c’è chi invece si mette d’animo e organizza una staffetta di soccorso per salvare 35 esemplari dallo spiaggiamento dovuto a scompensazioni climatiche. Qui tutto è finito per il meglio grazie ai volontari e all’intervento di un aereo della guardia costiera USA.

Tira fuori la bici, ma non fartela ciulare

Sapete quanto è il tempo stimato per avvicinare una bici, puntare il tronchesino sulla catena, azionarlo, salire in sella e pedalare via? Meno di un minuto!

Chi ha pedalato tutto inverno o chi ha appena spolverato il telaio, con la primavera deve fare i conti con l’aumento dei furti delle bici, stimati in 10/20 al giorno nelle grandi città. Rubare una bici è facile, facilissimo, guardate questo esperimento in cui un attore ruba indisturbato una bici (la sua) avvicinando la catena prima con un seghetto, poi con un tronchese industriale. Nessuno, proprio nessuno, gli dice niente.

Un pieghevole edito in collaborazione con la FIAB è anche scaricabile per adottare qualche precauzione e limitare i furti.

La città con più furti è Milano, e qualche ulteriore accorgimento in più è indispensabile, non ultima l’essere ben informati sul dove andare a recuperare quel che é vostro nel giro di qualche ora, subito dopo aver sporto denuncia.

I dieci consigli base per non rimanere vittima dei ladri sono:
1- fotografare la bici appena acquistata e conservare l’immagine per una eventuale denuncia
2- denunciare sempre il furto
3- non risparmiare sul lucchetto+catena (ottimi quelli a maglia quadra)
4- adottare un doppio lucchetto (personalmente ne uso uno per telaio+ruota anteriore, l’altro per telaio+sottosella)
5- legarla a qualcosa di fisso
6- mai lasciarla slegata, neanche per 30 secondi, “loro” son più veloci di noi
7- evitare gli sganci rapidi delle ruote e del sellino
8- parcheggiare in luoghi ben visibili
9- dotarsi di un gps di ricerca come lo spybike (ne esistono da forcella) da collegare alla app del telefonino, garantito che funziona
10- rendere la bici ben riconoscibile con marchiature a incisione o colori evidenti.

Il sito www.rubbici.it è un aiuto per chi sospetta che la bici che si sta per acquistare sia rubata e per chi ha subito il furto.
Ricordo che è penalmente perseguibile picchiare selvaggiamente chi trovate in giro  con la vostra bici nel caso non siate stati voi ad avergliela prestata. Piuttosto avvertite subito i carabinieri trattenendo il sospettato. Se vi riesce fatelo amabilmente discutere con un vostro amico dalle mani a forma di badile.

Un giorno per la terra, più alberi, meno sprechi

Il 20 aprile scorso era la giornata per la Terra. Da noi è passata quasi inosservata per i motivi di cronaca legati alla politica interna. Siamo un paese con la memoria cortissima, per dirla alla Pasolini, quindi che ne rimarrà? Della politica non so, lascio a chi è più esperto di me. Per l’ambiente, invece, dipende da noi, come al solito. Nel nostri piccolo, chiunque può fare qualcosa. Quelli di Earth Day lanciano un messaggio, anzi due, dentro e fuori casa: aumentiamo il verde e fermiamo gli sprechi.

Per il primo obbiettivo si può prendere l’impegno di piantare un albero, loro puntano a 5 milioni con il Canopy Project affidando il messaggio al video di James Smith.
Per la seconda parte si potrebbe invece mettere le mani in dispensa e in frigorifero e rendersi conto che un terzo degli alimentari che acquistiamo spesso finisce in pattumiera. Durante i periodi di festa va anche peggio e al ristorante certi piatti tornano indietro anche mezzi pieni. Negli USA circolano video tutorial per insegnare alla gente a cucinare con gli scarti, che non significa attingere alla pattumiera, ma solo usare verdure meno belle o avere il coraggio di chiedere al ristorante di portare a casa i propri avanzi. Seguendo le ricette a tema in rete non mancheranno spunti appetitosi.

Con quello che buttiamo, ad esempio, nella Comunità Europea otterremmo in un anno una cintura di camion in grado di cingere il pianeta all’altezza dell’equatore. Latte, yogurt, verdure, pasta, possono essere usate senza problemi nonostante la scadenza indicata. Tutto è raccontato nel documentario Taste the waste. Un vasetto di yogurt, per esempio, dopo la scadenza non può più essere venduto sugli scaffali ma è tranquillamente commestibile per almeno una settimana.

Chi non è succube delle etichette, in Italia può fare affidamento al Last minute market. Vi consiglio di farvi un giro. Come spesso accade, cambiando abitudini si fa del bene alla Terra ma anche al portafoglio. Crunchd mette addirittura in rete gli orti privati per facilitare gli scambi tra chi ha surplus di una varietà e ne cerca un’altra, oltre che per dare consigli. Fantacucina? Forse! Intanto è come avere sempre a disposizione un carrello pronto a rifornirti di prodotti che nell’era del global hanno quel profumo così local che ci piace molto.

UFO, ET, avvistamenti… cambia il punto di vista

Tranquilli, nessuno qui sta per sostenere casi di avvistamenti improbabili o filmati che vogliono farci credere che ET è qui fuori ed è contento di venirci a trovare.

Da oggi è disponibile “Sirius”, un documentario prodotto con il crowdraising che cambia il punto di analisi alla domanda sull’esistenza degli UFO. Non si chiede se esistono o meno gli alieni sul nostro pianeta, ma se piuttosto è possibile disporre di tecnologia o energia sufficiente a percorrere le distanze che separano la Terra da altri corpi celesti dove potrebbe esserci vita. Girando la domanda: c’è un modo di fare a meno del petrolio o di combustibili a noi già noti per volare lontano?

La tesi è complottista quanto basta per rientrare nel filone che sostiene l’esistenza di strategie occulte tra massoneria ed economia per mantenere in piedi l’industria petrolifera, ma qualche spunto interessante per porsi delle domande c’è. Prendendo tutto con beneficio di inventario, lascio a chi legge la scelta sul cosa credere.

Prima di buttarlo hai provato a ripararlo?

Una colonna di TIR come tra Milano e Roma pesa, a pieno carico, circa come il totale annuo di rifiuti elettronici prodotti in Italia.

Ma siamo davvero sicuri che un oggetto che non funziona sia da buttare subito? Non è che forse potrebbe essere un semplice contatto della sola presa, un malfunzionamento dell’interruttore, una delle batterie scariche? E’ vero che i prezzi sempre più contenuti di certi oggetti elettronici di consuno a volte sono minori di quelli delle riparazioni, ma se provassimo a metterci mano, vuoi mettere la soddisfazione e il risparmio?

Ad Amsterdam sono nati i repair cafè, a New Yok i fixer collective, a Melbourne ci si incontra sotto l’insegna di the treasure. Pian pianino ci stiamo arrivando anche noi. A Milano c’è la PcOfficina mentre il piemontese Ugo Vallauri si è inventato con successo il Restart Project. Poi c’è la rete. Chi scrive aveva il caricabatterie del PC che non funzionava più. Costo in negozio 80€, ma mi è bastato battere in rete “riparare trasformatore mac” è mi è apparso il video che, passo passo, mi ha mostrato come ripararlo in 20 minuti. Ne ho impiegati 18, ho tenuto in tasca 80€ e, soprattutto, ho alleggerito un TIR.

6 consigli 6 per non appesantire i TIR:
> consultate la guida iFixit (in inglese), è piena di consigli utili per riparazioni dal pc all’auto
> se il lettore DVD non legge più bene i dischi, provate ad aprirlo e pulire il carrello e la lente
> se il computer è lento, accertatevi che non basti potenziare la RAM
> se il computer non raffredda controllate la ventola
> se la stampante si inceppa, aggiorna il software scaricandolo in rete
> se MP3 o radio non funzionano più, controllate le batterie o il cablaggio del caricabatteria

Diretta dal Quirinale, niente presidente nuovo, menchemeno un governo, portami del cioccolato

Nove persone su dieci amano il cioccolato, la decima mente! (John Tullius)

Il cioccolato non è da demonizzare come spesso leggiamo, è anzi un prodotto che fa bene sostanzialmente per almeno quattro motivi:
1 – è antidepressivo (quanto ne serve in questo momento!!!)
2 – contiene antiossidanti (ottimi per la prevenzione di tumori e Alzheimer)
3 – migliora la concentrazione grazie alla presenza di caffeina e un’altra sostanza chiamata teobromina (con funzioni diuretiche, cardiotoniche e vasodilatatrici)
4 – aiuta nelle relazioni di un certo tipo favorendo eccitazione e desiderio sessuale.
Il prof. Veronesi consiglia l’abitudine di mangiarne un quadratino appena prima di andare a letto (considerata l’autorevolezza del personagggio, l’affermazione non va riferita al solo punto 4). Chi scrive non è così parco nelle dosi ma ritiene che certi miti sul cioccolato consumato con moderazione debbano essere sfatati. 
Le doti di toccasana valgono per tutti i cioccolati? No. Quando si fa riferimento alle varie proprietà di questo alimento tanto amato si parla sempre di cioccolato fondente, senza latte, e con una buona percentuale di cacao (almeno il 50%, ma meglio ancora il 70-80% ). Solo nel cioccolato fondente, infatti, è presente e mantiene inalterate tutte le sue proprietà un antiossidante noto come il nome di epicatechina
Se mi è concesso un consiglio, provate il cioccolato di Modica. Lavorato come facevano gli Atzechi, a freddo e con zucchero semolato, riesce a mantenere gli aromi originari fino a 4 volte rispetto al cioccolato normalmente in commercio. Leonardo Sciascia lo definisce “di inarrivabile sapore, che sfiora l’assoluto”.
C’è perfino poi chi utilizza il cioccolato per i trattamenti di bellezza, che lo rendono apprezzabile per la ricchezza di ferro, potassio e magnesio. In alcuni istituti lo usano anche per il peeling e i trattamenti facciali. Nel caso di qualcuno è evidente che servirebbe un miracolo, ma sono sicuro che basterebbe il profumo emanato immediatamente dopo il trattamento per essere, se non belli, sicuramente più simpatici.

Dove vado domenica? Una giornata per riflettere

C’è un momento per non far rumore: Domenica è la giornata del Silenzio.

Il filosofo Duccio Demetrio propone il camminare e lo scrivere come antidoti per dilatare il tempo. Dalle pagine dell’Accademia del Silenzio, che ha sede nello splendido borgo di Anghiari, l’autore de “I taccuini del silenzio” (editore Mimesis) ribadisce che l’effetto dell’assenza di rumore riduce immediatamente lo stress e aumenta la concentrazione.

«Il silenzio non è solo in cima a una montagna, ma sta anche nel taschino», sostiene il professore. Diventa uno strumento di semplificazione e un modo per destrutturare la complessità che abbiamo cucito sulla vita contemporanea. Nell’intervista si evidenzia lo stimolo a provare a ricavarsi un’isola di silenzio per riscoprire se stessi e riacquisire contatto col mondo.

In occasione della giornata il Comune di Milano ha anche stilato un programma alla scoperta delle forme di silenzio dalla foto alla poesia fino alla coltivazione.