Questa pagina è dedicata a Trip.
Gli eroi sono anche a quattro zampe e la storia del cane di Genova che salva il padroncino dall’annegamento ha fatto il giro d’Italia. E’ andata a finire così.
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Gli eroi sono anche a quattro zampe e la storia del cane di Genova che salva il padroncino dall’annegamento ha fatto il giro d’Italia. E’ andata a finire così.
Non guardatevi troppo attorno, Non c’è nessun pazzo in circolazione. Tutti, ma proprio tutti rischiamo di bere plastica senza accorgercene.
A volte la gente mi guarda strano quando finita l’acqua o la coca non butto la bottiglietta ma la accartoccio e me la metto in valigia per mollarla al primo contenitore della differenziata. Se poi intuisco che è “differenziata, ma per finta”, me la porto fino a casa.
“E’ troppo preziosa per buttarla”, rispondo a chi è con me.
Se poi leggo dell’interesse nello sguardo di chi ho di fronte, parto all’affondo nello spiegare il perché del gesto cercando di non abusare della pazienza altrui.
Ho chiesto a Gianluca Bertazzoli, che lavora per COREPLA e di plastica se ne intende, di aiutarmi a sintetizzare in tre brevi punti la risposta al domandone
PERCHE’ NON BUTTARE LA BOTTIGLIA NELL’INDIFFERENZIATA?
Per conoscenza di tutti, ecco i 3 spunti spendibili con chiunque.
1> La plastica riciclata, interpretata come risorsa, è versatile rispetto a materiali più “tradizionali”. Dipende molto dagli utilizzi: certamente non tutto si può fare con la plastica riciclata, ma molte cose possono essere fatte assai bene spendendo meno. Pensiamo al campo del tessile e dell’arredamento con rivestimenti ed imbottiture. C’è poi tutto un mondo di applicazioni specifiche della plastica riciclata come materiale specifico ed “inedito”, con particolare
2> Anche la rilavorazione e la rimessa in circolo è un processo che potremmo definire “ecologico” in termini di emissioni e dispendio energetico. Solo alcuni numeri per spiegare le potenzialità ambientali dell’utilizzo della plastica riciclata: nel solo 2011 l’attività di COREPLA per l’avvio a riciclo e recupero di imballaggi in plastica ha evitato 798.000 tonnellate di emissioni equivalenti di CO2. Potremmo visualizzarla come una colonna di 6500 TIR che occupano la distanza tra Firenze e Milano. Se proiettata nel decennio 2002-2011, le tonnellate di CO2 evitate diventano 6,5 milioni, mentre sono 2,9 le tonnellate di imballaggi in plastica sottratti allo smaltimento in discarica e 2 milioni i Giga Joule di energia recuperati. Come dire che con l’energia risparmiata ci illumino una piccola regione per un bel po’.
3> Nell’ambito precedente, la raccolta differenziata di qualità diventa un valore aggiunto per la comunità che la produce. Il primo valore aggiunto della raccolta differenziata è l’aumento di “capitale sociale”: si tratta, infatti, di un vero e proprio indicatore della qualità della convivenza civile oltre che della qualità dei servizi pubblici. La filiera che deriva dalla raccolta differenziata degli imballaggi in plastica è poi un elemento importante della “green economy”, sviluppando nuove imprese nel settore della valorizzazione e del riciclo e necessitando di ricerca ed innovazione per il miglior utilizzo dei nuovi materiali che ne derivano.
Soprattutto un elemento va ben tenuto presente di fronte all’ecoscettismo: non é vero che la plastica, alla lunga, si dissolve. Lo spiega molto bene Alan Weisman ne “Il mondo senza di noi” quando intitola un capitolo centrale “I polimeri sono per sempre”. Vi invito a procurarvelo se volete scoprire come dagli anni ’50, con la massiccia diffusione delle plastiche, flaconi e recipienti sono diventati frammenti e poi sminuzzati fino a ridursi a microparticelle in sospensione nelle correnti marine. Il segnale di allarme é evidente: se nel centro del Pacifico galleggia un’isola di rifiuti di plastica ampia quanto il Texas, se delfini e albatros muoiono tra gli stenti per aver ingoiato sacchetti e tappi, i prossimi potremmo essere noi quando non ci accorgeremo della presenza in falda di queste microparticelle e finiremo quindi per berci non solo acqua ma i bicchieri e le bottiglie che l’hanno contenuta anni fa.
Se avete avuto la pazienza di leggermi fino a qui, sono sicuro che la prossima volta che finirete l’acqua porterete anche voi la bottiglietta fino a casa e magari farete perfino notare a qualcuno che, anche chi non ricicla, prima o poi deve bere.
Questo articolo è stato pubblicato anche sull’HuffingtonPost.
Puntuali come l’estate, si avvicinano gli impegni fiscali.
Se non indichiamo nulla di specifico, il nostro 5 x mille può finire in un calderone generico. Se invece si riempie la casellina apposita si rischia di far del bene a chi si è accreditato negli appositi registri, come ad esempio certe associazioni per l’ambiente. E’ un modo per non stare a guardare.
Mettendo la firma nel riquadro indicato come “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e inserendo il codice fiscale del beneficiario, il gioco è fatto, SENZA COSTI AGGIUNTIVI PER CHI DONA.
Ho spulciato tra le associazioni più conosciute.
Possiamo (in ordine alfabetico) scegliere tra:
Enpa (impiega poi in sostegno di canili e gattili e nella difesa degli animali con una buona rete sul territorio e coinvolgendo veterinari e centri clinici)
Fai (valorizza il patrimonio architettonico e ambientale italiano anche con una propria rete di siti)
Greenpeace (agguerritissimi nell’ostacolare lo sfruttamento dell’ambiente anche con azioni eclatanti come l’arrembaggio delle baleniere)
Italia Nostra (valorizza il patrimonio architettonico e ambientale italiano)
Legambiente (valorizza il patrimonio ambientale italiano)
Lipu (promuove la protezione della natura partendo dall’avifauna)
Wwf (è la storica associazione internazionale per la protezione della natura)
Attesa dagli intenditori, letta dai viaggiatori, consultata dai cercatori di mete originali, ecco la lista dei Best Trips 2013 di National Geographic. Partendo dall’italianissima Ravenna, passando per Marsiglia Capitale della Cultura, le foreste della British Columbia, fino ad arrivare in poche cliccate il lago Malawi, Quito, Cape Breton, Hudson Valley, i fiordi norvegesi, Valparaìso, Kyoto, le distese del Montana e alla Crimea paradiso degli zar.
Dopo la pausa pranzo, godetevi 15 mesi di foresta concentrati in meno di tre minuti. Il filmato di Orr non garantisce un pomeriggio migliore, ma aiuta a iniziarlo più rilassati.
Hans Liberg è un musicista che trova ispirazione nel bosco. Per essere immerso completamente nella sua fonte creativa al punto da diventarne parte, si è inventato questa sua personalissima sala di composizione. Effetto non trascurabile è che il rivestimento (100% legno) ha anche un potere coibentante che rende il modulo efficiente in termini di assorbimento energetico per la climatizzazione.
Si legge da molte fonti che nel Bel Paese il comparto dell’edilizia fa acqua. L’affermazione non è propriamente corretta. L’Italia non fa acqua, fa cemento. Ogni anno 565 kg di costruito per abitante contro i 400 della media europea.
Ma esaminiamo meglio il problema ponendoci la domanda: è necessario? Vanno toccati almeno 4 elementi: la materia prima, il riciclaggio, la domanda, l’abusivismo.
Materia prima
Siccome il cemento non cresce nei campi ma si ricava da materiali estratti dalle cava, succede che se ne contano ben 5736 attive e oltre 13mila dimesse solo in Italia. Le cave in Europa sono una fonte pingue di reddito per lo stato che le tassa. In Italia no. Lo stato ricava solo 45 miliardi di euro con una tassazione al 4% contro, ad esempio, il 20% della Gran Bretagna.
Riciclaggio degli inerti
L’inerte, se opportunamente rilavorato, può essere rimesso in circolo come nuovo materiale. Lo dimostrano le realtà di Germania, Olanda e Paesi Bassi con valori ben oltre l’85% di riciclo, fino al 95 (NOVANTACINQUE!) dell’Olanda. Da noi conviene dunque fare cave e generare materiale nuovo per smaltire poi il vecchio nelle stesse cave da cui è stata estratta la materia prima del nuovo. Seguito il ragionamento? Non è che qualcuno come ad esempio qualche furbetto o peggio la malavita organizzata ne sta traendo beneficio a spese nostre e dell’ambiente? Chi gestisce discariche e inceneritori per lo smaltimento? La domanda è lecita e davvero andrebbe posta prima di tutto agli amministratori.
La domanda
Morale. Cerchi casa? Valutare attentamente le occasioni o reinterpretare vecchie ambientazioni come normalmente succede all’estero potrebbe essere la soluzione. L’esperienza insegna che chi lo ha fatto, non solo non ha speso di più, ma ci ha guadagnato in soluzioni originali che spesso hanno concesso alla fine maggior spazio utilizzabile.
Un paio di curiosità domenicali del pedale. La bici, si sa, arriva ovunque, perfino nel cuore dei parchi e delle aree protette. Ma vi piace la vita comoda e sentite la mancanza del servizio giusto? C’è la soluzione per voi.
C’è la bici apposta con la dotazione da pic-nic. Se però non vi basta e volete stupire davvero, pensate in grande e datevi al camper. Come vedete non manca nulla, siate solo certi di avere gambe a sufficienza per spingerla perché a vederla così il peso supera abbondantemente il quintale.
Se proprio non ce la fate, c’è sempre l’opzione tenda dove la bici diventa parte portante dell’intelaiatura con appena un chilo e mezzo di peso.
Buon campeggio a tutti.
Non é solo un modo di dire. Le tavole in abete che avvolgono ogni stanza sono giuntate tra loro solo da tasselli in rovere, gli impianti elettrici sono schermati, l’architettura é immersa nel bosco e il cuoco cucina a chilometro zero. C’é anche una vasca di acqua salata nel centro benessere con le stanze tonde per simulare l’ingresso all’interno del tronco degli alberi. Per chi volesse il famoso Aquadome é appena oltre il torrente. Il Natur Hotel Waldklausee è a Lagenfeld, in Ötztal, Tirolo austriaco.
I piani alti dell’albergo sono ricchi di angoli e anfratti per isolarsi nella quiete del bosco ammirato dall’insolita angolazione delle cime degli alberi. Un percorso sensoriale sfiora le cortecce su una passerella sospesa.
Naturalmente non mancano i motivi per guardarsi attorno. Chilometri di sentieri percorrono i crinali della vallata, tra le più profonde delle Alpi austriache. La strada dei ghiacciai che sale fino a 2600 metri è un paradiso per ciclisti che possono risalire quello che in inverno è un comprensorio sciistico di tutto rispetto, teatro anche dello spettacolo biennale Hannibal. Tutto il torrente è costeggiato da una pista ciclabile e alla foce nell’Inn c’è la famosa area 47, tempio per gli sport con 66000 metri quadri dedicati alle attività outdoor.
In località Umhausen è stato anche ricreato il villaggio di Otzi, la mummia delle nevi ritrovata al passo tra l’Otztal e la Val Senales e oggi conservata al museo archeologico di Bolzano.
Un campo di battaglia che non prevede manovre campali ma quasi scontri uomo a uomo. Da una parte 4 navy seals USA che sembrano usciti da un film per aiutare i locali, dall´altra i bracconieri che massacrano i rinoceronti per prenderne solo il corno. Discovery ne ha fatto un documentario della collana Animal Planet.
Chi è sensibile eviti di guardare il trailer che si apre con il pianto di un piccolo per la madre appena uccisa.
La lotta e’ senza esclusione di colpi: gente senza scrupoli, per alimentare il mercato (principalmente cinese) non esita ad abbattere animali lasciandone le carcasse a marcire. Un gruppo di soldati tenta con pochi mezzi di arginare il massacro a rischio della propria vita, come dimostra l´elicottero caduto con 5 uomini a bordo durante le operazioni che avvengono in una zona vasta come Francia e Italia messe assieme.