Sono più bambino che esperto d’arte, quindi mi emoziono quando, di fronte a un quadro che mi piace, ci cado dentro.
Movimento 3D e tecniche digitali mi hanno accalappiato di fronte al video dove i personaggi e il movimento di macchina accennano dei piccoli spostamenti che danno un tocco dinamico alla visione. Mettici la musica e il gioco è fatto.
Inorridiranno i critici di professione, ma a noi bambini dell’arte il progetto Beauty piace proprio. L’autore, il milanese Rino Stefano Tagliaferro, anni 34, rende omaggio ai capolavori di Caravaggio, Reni, Vermeer, Rembrandt, Rubens e molti altri in 10 minuti di pura bellezza.
«Come se in quelle immagini che la storia dell’arte ci ha consegnato fosse congelato un movimento che l’oggi può rivitalizzare grazie al fuoco dell’inventiva digitale – scrive Rino Corti nel manifesto del progetto – Una serie ben congegnata di immagini della più bella tradizione pittorica (dal rinascimento al simbolismo di fine ottocento, passando per il manierismo, il paesaggismo, il romanticismo e il neoclassicismo) sono accostate secondo un’intenzione che rintraccia il sentimento sotto il velo delle apparenze.»
Colto dall’entusiasmo ho immaginato un gioco: alcuni dei dipinti (sono tutti elencati tra i crediti) raffigurano territori e volti ben precisi, saprei riconoscerli nel mondo contemporaneo?
Probabilmente non tutti. Ricercarli è però, credo, un modo per affezionarsi a un ambiente. Chissà se basterebbe anche per affezionare amministratori e amministrati alla loro terra. Magari, dopo aver goduto la combinazione suono-immagine-animazione, una persona ci penserebbe prima di buttare una batteria in un cassonetto generico o di autorizzare una palazzina oscena. Anche perché, ammettiamolo, dovremmo tutti fare in modo che, per quanto bella possa essere una raffigurazione, non dovrebbe mai scavalcare la realtà da cui è nata.
Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post.
La segnalazione è di Alessio Ciani, che ringrazio.