Solo tre giorni fa, decollando da Milano, la catena alpina era imbiancata di neve fresca. tre giorni fa, però, era il 28 maggio, non il 28 gennaio. Contemporaneamente i titoli meteo dei siti cantavano “L’inverno più freddo degli ultimi due secoli”, “Clima inesorabilmente variato”, un amico di facebook azzardava addirittura l’idea di un risarcimento per la primavera 2013 mai arrivata.
Cosa c’è di vero nei ritratti delle tendenze climatiche che leggiamo un pò ovunque?
Ho cercato risposte nei siti meteo, compresi quelli che interpellavano esperti e studiosi come
Mario Giuliacci.
Alle domande , la sintesi delle risposte.
Il clima sta davvero cambiando? Dal punto di vista delle temperature sì, ma non verso il freddo. Nell’ultimo secolo le temperature sono aumentate di circa mezzo grado, ma il riscaldamento non è stato né costante né uniforme. L’Europa è stata tra le zone maggiormente interessate al riscaldamento.
Quando sono iniziati i rilievi attendibili e cosa c’è di vero nelle affermazioni sensazionalistiche? I rilevamenti attendibili sono iniziati nel 1880 e le tre annate più calde sono nel periodo recente, ossia 2010, 2005 e 1998.
Piove di più, caldo e freddo si succedono con rapidità e si perdono le mezze stagioni?
I giorni piovosi sono diminuiti di circa il 12%, ma in compenso è aumentata l’intensità media della pioggia: insomma, piove meno di frequente, ma quando piove lo fa con maggior intensità.
E per il futuro, cosa dobbiamo aspettarci? Le analisi indicano che in alcune regioni, fra cui purtroppo anche il Mediterraneo, entro la fine del secolo le piogge potrebbero ridursi fino anche del 40%. Insomma, in Italia, stando a tutte queste proiezioni, entro la fine del secolo potrebbe piovere molto di meno, ma e le piogge residue potrebbero avere un carattere decisamente violento.
Ricapitolando: il problema non è il freddo, ma il caldo.
Perchè? La terra vista dallo spazio è avvolta dalla sua sottile atmosfera, un cappottino che in soli 10 chilometri contiene tutti i fenomeni meteorologici che condizionano la nostra vita. Il cappottino non è inerte: le attività umane modificano i delicati equilibri di questo sottile strato dell’atmosfera e del clima.
La concentrazione della co2, il più abbondante tra i “gas serra”, dal 1850 è aumentata del 35% grazie a quella che pompiamo nell’aria per le attività umane. Aumento della co2 e della temperatura globale sono sempre state correlate negli ultimi 500000 anni, lo rivelano i carotaggi delle calotte polari.
Tuttavia le previsioni climatiche a lungo termine restano incerte a causa della grande complessità dell’atmosfera, della biosfera e degli oceani, grandi serbatoi di calore. In passato, ben prima della rivoluzione industriale, si sono alternati cicli caldi e cicli freddi. Ora però sta succedendo tutto più velocemente, come evidenziato nel documentario di Al Gore
Una scomoda verità .
Considerazioni finali: attenzione alle affermazioni sensazionalistiche. Ogni voce potrebbe attingere a fonti diverse e ognuna rivelare un dato estremo reale. L’unico dato leggibile è che qualcosa sta sì cambiando, ma siamo in terra incognita dove le variabili sono tante e tali che potrebbero prendere un corso non previsto. Possiamo solo sperare e, nel nostro piccolo, cercare di contribuire il meno possibile al disastro. Lo so, la lotta è tra la mia bici e il Pil della Cina, ma ogni grande cammino inizia da un piccolo passo.