Vi premetto subito che Fido non è il destinatario del piatto, ne è l’ingrediente. Fermatevi qui se avete un cane o un gatto e non reggete la vista della violenza.
Shangai, una comitiva di giornalisti, gita verso le campagne per soddisfare i gli italiani affamati di tipicità. Accontentati trovando una specie di Gardaland uscita dalle stampe d’epoca, riabilitate con un po’ di contemporaneità grazie al potere dell’elettronica.
Cammino tra le vie con alcune colleghe. Non sanno nulla o molto poco della Cina. Tra i negozi cineserie varie, se non lì dove? Fino alla sezione animali. Sul banco del cibo ci sono le anatre laccate, e quando scrivo laccate intendo precisamente laccate, con finezza mobiliera, di una tinta color ebano da fare invidia a uno studio di notaio. A fianco dei cuccioli assonnati. Sono cagnolini e tartarughe.
«Che carini», dice una collega, ignara.
«Tu sai cosa sono, no?», ribatto.
«Certo, cuccioli in attesa del compratore», lo sguardo di fondo solfeggia anche un “ma mi hai preso per scema?”.
«Esatto. Cuccioli. Solo che il compratore indica anche il tipo e il grado di cottura», dico guardandola, non perché voglia guardar lei, ma perché non ho il coraggio di guardare nella gabbietta.
Per il resto del viaggio, fino alla conferma del nostro accompagnatore su quanto avevo detto, la donna non mi ha rivolto la parola.
Aneddoto a parte, rigorosamente vero, pare che ora in Cina le cose stiano cambiando e qualcuno si stia mobilitando anche dall’interno contro le ricette tradizionali a base di cani. Le petizioni abbondano in rete e hanno un seguito anche tra i cinesi.
Qui c’è un filmato. Non nasconde nulla. Il dovere di cronaca mi impone di linkarlo, Attenzione però, a me ha bloccato il respiro, NON E’ PER TUTTI. Poi scegliete voi la petizione, ce n’è una redatta da volontari cinesi. Non sono nessuno per imporre alla seconda potenza mondiale di rinnegare le proprie tradizioni. Non sono neppure vegetariano, almeno per ora. Sono però abbastanza adulto e sensibile per chiedere quanto meno, alla stregua di quello che domando per polli, maiali e vitelli, condizioni di vita lontanissime da quelle del filmato.
Se siete arrivati fin qui, vi prego di fare uno sforzo in più: diffondere questo messaggio, perché nessun essere umano mi venga più a chiedere se lo credo scemo quando lui vede un cucciolo mentre purtroppo stiamo guardando una pietanza.