Oggi è la Giornata della Memoria.
Per capire davvero, oltre a tutto quello che già sappiamo, facciamo un piccolo esperimento. Guardate l’orologio, calcolate 20 minuti da questo istante, poi leggete il foglietto giallo, immaginate che ve lo abbiano consegnato uomini armati e immaginate che in questi 20 minuti il vostro mondo debba essere chiuso in una valigia e pronto a un viaggio quasi sicuramente senza ritorno.
70 anni fa questo biglietto, sebbene dai toni pacati e incoraggianti, era una sorta di ordine di esecuzione a morte.
La data è il 16 ottobre 1943.
Il foglietto contiene le istruzioni impartite durante rastrellamento nazista al ghetto di Roma.
1022 partirono per Auschwitz.
200 erano bambini.
16 solamente sono quelli tornati.
Non illudiamoci se non siamo ebrei, dissidenti, omosessuali, zingari. Chi esercita la violenza è accecato e può trovare in ogni momento una ragione per puntarci un’arma addosso.
La storia è ciclica e può ripetersi, facciamo girare, facciamo che non ricapiti. Questo articolo è pubblicato anche sull’Huffington Post. Il foglio è tratto dall’archivio Di Veroli, ringrazio Andrea di Stefano per la segnalzione.