Oggi è la Giornata della Terra. Non tanto una ricorrenza da festa e fuochi d’artificio, piuttosto il momento di qualche riflessione e promessa per il futuro. Con il doodle di oggi, una magnifica Jane Goodall racconta in 145 secondi la sua vita e il suo rapporto con tutto quello che ci circonda.
Non credo ci sia una sola virgola da aggiungere a colei che ha fatto dello studio degli animali la sua vita. Mi permetto solo uno spunto: immaginatevi seduti all’interno della ISS (la stazione spaziale che orbita sulle nostre teste) e guardiamo giù grazie a questa diretta NASA. Quella meravigliosa sfera azzurra che vedete lì sotto è il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. Per inciso, è anche l’unica bolla d’aria respirabile, acqua potabile e fonte di cibo che conosciamo in tutto l’universo. Fareste mai qualcosa per danneggiarla? Se avete letto fino a qui, probabilmente no. Ma qualcuno potrebbe non essere della nostra stessa opinione, ecco perché servono la Giornata della Terra, qualcuno che la ricordi e qualcuno che la faccia rispettare.
Non so in quanti, consultando oggi Google, si siano domandati il perché della faccia di una signora con le rughe tra alberi e radici. Nell’era dei belli ad ogni costo e dell’apparire fighi per qual che si ha, penso che ogni ruga, ogni foglia, ogni radice, valga la pena di una battaglia. Una presa di impegno per la Terra e per chi continua a non considerarla un bene comune ma una specie di discarica. Ancora una volta è questa Terra che ci chiede da che parte stare. E noi a decidere. Lo decidiamo ogni volta che usiamo la bici o un mezzo pubblico al posto dell’auto, ogni volta che differenziamo il vetro dalla carta e dalla plastica, ogni volta che scegliamo un bidone per buttare anche un piccolo rifiuto. Anche ogni volta che raccogliamo un rifiuto magari buttato da qualcun altro che la prossima volta – si spera – non lo farà più perché ci ha visto raccoglierlo al posto suo.